mercoledì 30 dicembre 2015

La ricetta della felicità

La felicità questo stato mentale che ci crea profondo benessere, che ci fa sentire pieni ed appagati nei nostri bisogni emozionali.
Purtroppo è effimera, dura poco e svanisce in un soffio. E' importante saperne godere nell'attimo stesso in cui si percepisce per farne un "pieno" che possa in qualche modo colmare i vuoti che ne seguiranno.
Non esistono ricette nè pozioni magiche, checchè sostengano alcuni ciarlatani, la vita è bella ma è dura per molti e mai priva di problemi e preoccupazioni.

Per mantenere quanto più a lungo possibile, invece, uno stato di soddisfacente serenità interiore e non farsi sopraffare dai problemi e dalle "persone moleste"  ( come usava definirle la mia defunta mamma) secondo me  è necessario:

  • Concentrarsi su quanto di buono si possiede, salute, affetti, lavoro, amicizie e tener presente chi sta peggio di noi e non chi sta meglio, si correrebbe il rischio infatti di vivere una vita "dannata" e densa di insoddisfazione
  • Scoprire la bellezza del donare, del realizzare la felicità altrui. Non è necessario essere benestanti e donare beni materiali, si può far vivere un attimo di felicità donando il proprio tempo. Visitando un ammalato, una persona anziana e ascoltandone i racconti di gioventù tenendola per mano.
  • Da cattolica praticante direi soprattutto e non "anche" partecipare alla Santa Messa nutrendosi del Pane di Vita.
Sforziamoci di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, le giornate passate amareggiandosi sono comunque tempo sottratto a quella meravigliosa avventura che è la vita!




venerdì 25 dicembre 2015

I furbetti del Supermercato

Mai come in questo periodo di festività i supermercati sono così pieni di gente.
Chissà perchè poi andiamo tutti all'ultimo minuto a comprare qualcosa, magari non sappiamo bene organizzarci in tempo o magari in molti ( come me ad esempio) pensiamo non ci sia mai cibo a sufficienza.
In ogni caso il giorno precedente la festività i supermercati sono stracolmi di gente e le file alle casse sono chilometriche.
E le casse aperte non sono mai sufficienti, è un mistero che difficilmente riuscirò a risolvere, in un supermercato con 10 casse, al massimo ne trovi 3 aperte. Vorrei tanto capire perchè 10 casse per soli 3 cassieri?....i misteri italiani!!!!!
Io sto li, come tanti altri, come anche della gente avanti negli anni, come  mamme circondate da diversi bambini irrequieti e poco gestibili, a fare la fila, paziente ed educata, senza il carrello e con le braccia piene di prodotti alimentari, perchè tanto ero entrata per comprare giusto una cosa....
All'improvviso un annuncio rimbomba: " è in apertura la cassa numero....."
A quel punto come se uno starter avesse dato il via ad una 100 metri ad ostacoli in un contesto olimpionico, tutti quelli che stavano nella tua fila ( eccetto la sottoscritta, la gente anziana e le plurimamme) sfrecciano in direzione della cassa che sta per aprire.
E noi a rimanere là come fessi a continuare con la nostra paziente fila....
Ma perchè al momento dell'annuncio non si aggiungono queste poche parole: "  I signori in coda alla cassa sono invitati a mantenere "educatamente"  la fila originaria".
Ma perchè gli impiegati della sicurezza che in piedi davanti alla porta di uscita assistono a queste
" furbate" non intervengono?
Ci lamentiamo tutti continuamente ma quando è il momento di dimostrare la nostra educazione e il rispetto per gli altri latitiamo alla grande?
Perchè nella grande maggioranza dei casi non sono i ragazzi giovani e "poco educati" ad adottare questi comportamenti indisponenti ma la gente di una "certa età" ?



La foto è tratta da wishakamax.wordpress.com

venerdì 18 dicembre 2015

Le fragilità di una sopravvissuta

Da qualche tempo avrei voluto scrivere in merito.
E' meraviglioso essere vivi, respirare e godere di ogni nuovo giorno che la vita mi offre.
E' emozionante veder crescere i miei ragazzi e aver conosciuto 3 nipotini.
Ho imparato a contare i giorni e a ringraziare Dio ogni mattina e ogni sera.
Ho cambiato l'angolazione della mia visione della vita, non mi perdo più quasi nulla, cerco di viaggiare più che posso e mi ritaglio qualche piccolo spazio solo mio ( come questo ad esempio...).
Curo maggiormente la mia spiritualità e ho tratto dalla situazione molteplici benefici come quello di aver finalmente imparato a dire  le cose come stanno ed essere me stessa appieno senza curarmi di voler piacere agli altri. 
Ma ho anche subito qualche aspetto non del tutto piacevole,  i capelli sono caduti, ho avuto una brutta onicomicosi che mi ha  lasciato qualche piccolo inconveniente, è  intervenuta una menopausa non prevista con tutte le sue conseguenze, qualche chiletto in più, gli sbalzi di umore e le caldane violente e improvvise.
Mi sono ostinata a non assumere farmaci tranne qualche blando rimedio omeopatico, perchè penso che il mio corpo si fosse già abbastanza avvelenato con 6 mesi di chemio.
Ho perso di energia, prima avevo le pile sempre cariche e non mi stancavo mai, adesso, sarà l'età che avanza ( ma non è sicuramente solo questo...) mi stanco molto prima,  ho insomma perso la mia natura "bionica".
Ma c'è una cosa che dopo 6 anni non riesco proprio a digerire è la frequente mancanza di comprensione e considerazione di chi per sua fortuna non ha mai vissuto certi drammi in prima persona.
Perchè sei sopravvissuta al cancro e sei fortunata perchè tanti non ce l'hanno fatta e quindi NON ti puoi lamentare perchè ti stanchi presto e alla sera sei
senza forze,  perchè becchi tutti i virus e tutte le influenze esistenti e se becchi un alito di vento il giorno dopo stai con la febbre,,,, 
E io mi sono scocciata, mi voglio poter lamentare,  forse magari è uno strano meccanismo psicologico che si innesca in me e condividere la mia frustrazione di non sentirmi sempre in forma come prima mi fa sentire confortata.
A chi leggerà questo mio "sfogo" vorrei dire che una donna è sempre una donna, nonostante l'età e l'essere considerata da tutti una roccia.  Mantiene le sue fragilità e le sue insicurezze, anche se sopravvissuta ad un cancro al terzo stadio.
Per favore sforzatevi di essere più sensibili !

l'immagine è stata tratta dal sito comunicazionedi genere, wordpress,com

giovedì 17 dicembre 2015

Il cellulare in chiesa

Il cellulare è ormai per tutti noi un'appendice del nostro stesso corpo, una parte di esso e della nostra giornata a cui non possiamo più rinunciare ( anche se ci farebbe solo bene poter farlo!).
Però lasciarlo acceso anche in chiesa non lo ritengo giusto, nè educato.
La chiesa è , comunque, un luogo sacro, che crediamo o no, non è luogo dove poter ricevere o inoltrare telefonate.
D'altronde se ci troviamo in chiesa un motivo c'è!
Magari siamo credenti, o siamo invitati ad una qualsivoglia celebrazione sacra, matrimonio, funerale, battesimo etc,,, Non siamo a casa nostra nè possiamo fare tutto quello che ci passa per la testa!
Ho visto di tutto, gente a cui squilla il telefono nel momento della lettura del Vangelo o della Consacrazione Eucaristica rispondere al telefono ed uscire tranquillamente, dalla chiesa.
Ho assistito, addirittura, presso la Chiesa dei Cappuccini a Palermo, ad un episodio, a dir poco allucinante. 
Assistevo al matrimonio di un collega di lavoro, che aveva in tasca il cellulare acceso. 
Nel momento in cui il prete recitava le fatidiche parole " Vuoi tu prendere per legittima sposa...." il suo cellulare ha iniziato a squillare, però lui ancorchè imbarazzato, faceva finta di nulla, 
A quel punto il prete, accortosi che fosse il cellulare dello sposo a squillare, lo invitò, molto ironicamente, a rispondere e lui anzichè spegnere il telefono ....rispose!!!!!
Non credo che possa avverarsi situazione più paradossale  di questa, a meno che il cellulare non squilli al defunto durante il suo funerale!!
Cerchiamo tutti di essere di educati e mostrare buon senso, prima di entrare in chiesa, spegniamo il cellulare o mettiamolo in modalità muto, d'altronde se Gesù ci dovesse chiamare non lo farà sicuramente attraverso il telefonino!

la foto è stata tratta dal sito italiainchieste.it

lunedì 14 dicembre 2015

Che valore ha un certificato ISEE


L'ISEE è un acronimo che sta per Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Cioè uno strumento che consente di misurare la situazione economica delle famiglie italiane.
Il valore che emerge da questa certificazione, consente, quindi, di accedere a determinati servizi sociali ed assistenziali riservati solo a soggetti al di sotto di un certo parametro.

Vi siete mai chiesti che valore ha una certificazione ISEE in Italia?
E al Sud?
Io si e tante volte!!
Gente che in busta paga percepisce 800 euro e in realtà ne riceve 2000.
Gente che dichiara un reddito lordo di 15 mila euro e va in giro con un enorme SUV.
Gente che accede ai servizi CARITAS con la sigaretta in mano e con i figlioletti muniti di tablet.
Famiglie intere ufficialmente senza reddito ma che, in realtà, lavorano tutti in nero.
Ho l'impressione che solo i certifcati  ISEE degli impiegati pubblici, dei pensionati e di qualche altra categoria  possano corrispondere realmente alla situazione economica dei soggetti in questione.
Dicono che lo Stato merita di essere preso in giro e che è un diritto evadere ed eludere le tasse, va bene, ognuno la pensi come vuole!
Io mantengo le mie personali opinioni però,,,,, mi sa che in certi casi non è lo Stato che si prende in giro, piuttosto ho l'impressione che ci prendiamo in giro tra noi!!

domenica 13 dicembre 2015

Gli inconvenienti del pagare in anticipo

Le gitft cards le cosiddette carte regalo nascondono spesso delle insidie che i venditori non sempre prospettano all'acquirente. Hanno ad esempio una scadenza decorsa la quale non si può più utilizzarle. 

Personalmente ho sempre detestato questa forma di regalo e più volte, a diverso titolo sono rimasta fregata. Ad esempio quella volta che mi figlia mi regalò ( parliamo di almeno 15 anni fa) un massaggio a 4 mani in un centro estetico, mancavano delle collaboratrici mi fu detto e il messaggio lo ebbi fatto solo da una persona. E dire che fu abbastanza costoso!!!

Meditate gente perché i proverbi difficilmente sbagliano, in particolar modo i proverbi siciliani :) " cu paga avanti mancia pisci fitusi! !!". 
(Traduzione : chi paga prima mangia pesce non più fresco)