lunedì 11 gennaio 2016

Vita da..... Foodblogger

Non è sicuramente quella situazione perfetta rappresentata in tv dalla bravissima Chiara Maci la vita di una foodblogger qualunque, una come me, una principiante che cerca solo di trasferire la passione per la cucina sul web.
Guardo quotidianamente la sua trasmissione dove inizialmente spiega come il suo amore per la cucina e per la condivisione l'abbia portata a dedicarsi completamente al suo blog tanto da dover lasciare il lavoro.
E lei sempre elegante, sorridente, la cucina linda, pulita. non c'è nulla fuori posto, cucina, spiega, fa riferimento ai suoi trascorsi universitari, alla sua bimba, poi spegne i fuochi, impiatta, poggia sul tavolo e fotografa, si siede davanti al pc e spilucca le sue prelibatezze.

E io? Io penso alla "mia" vita di mamma di nonna e da foodblogger e non posso non fare paragoni.

Anch'io amo cucinare e condividere, sono da sempre convinta che cucinare è un'altissima forma di generosità, è espressione di disinteressato amore nei confronti dei destinatari di tante prelibatezze.
Anch'io ad un certo punto ho deciso di lasciare il mio lavoro ( che amavo moltissimo ...strano vero? per un impiegato della P.A.) e non certo per dedicarmi al blog, che è comunque sopravvenuto anni dopo, ma per motivi gravi di salute.
Mentre cucino e corro dal cucinino al frigo ( che è posto in soggiorno perchè non c'è sufficiente spazio), il telefono squilla, la lavatrice ha finito il lavaggio, i figli chiamano e  i nipoti arrivano all'improvviso, ma devo mantenere la concentrazione, non posso rischiare di fare un disastro perchè quei piatti andranno serviti ai miei severissimi commensali che sono i miei familiari.... guai a sbagliare qualcosina, il sale o  la cottura.... non sia mai, sono una foodblogger e non posso permettermelo, mi prenderebbero in giro per settimane.
Io non spiego le mie ricette, perchè non c'è nessuno a riprendermi con una telecamera ma parlo.... da sola come sempre. 
Alla fine spengo il gas e corro a preparare il piatto e il corredo necessario a fotografare la ricetta da postare, piatto, tovaglietta, posate, qualche decorazione in tema ...che puntualmente ho dimenticato di preparare prima.
E nel frattempo i familiari che durante la mia permanenza in cucina attratti dal profumo, sono intervenuti più volte per chiedermi " che profumino, che si mangia stasera? " borbottano infastiditi dal dover aspettare che io abbia finito di fotografare perchè la pietanza si raffredda.
Quanto caos rimane in cucina, c'è tanto da pulire e riordinare ( per fortuna mio marito mi da una mano) altro che sedermi al pc e gustarmi la mia ricettina.
Alla sera poi davanti al computer, elaboro la ricetta, assemblo tutte le foto dei vari passaggi, le lavoro un po', aggiusto la luce, il contrasto, e le firmo...si si le firmo, dovessero mai rubarmi la paternità di cotanti capolavori :) E poi ancora la parte descrittiva e finalmente la posto. che soddisfazione vedere la mia ricettina sul web, cliccata da ogni parte del mondo, ricevere sui socials commenti gratificanti e delle volte richieste di delucidazioni.
E chi se ne frega se il blog fa solo poche centinaia di visite quotidiane, constatare che quotidianamente decine di persone dagli U.S.A. o una persona dalla Thailandia o dallo Sri Lanka si son presi la briga di spendere 5 minuti del loro tempo per scoprire come realizzare quel mio piatto mi fa sentire più importante e gratificata più della Maci, della Parodi e della Peronaci messe insieme.

domenica 3 gennaio 2016

Natale in casa.....Cupiello!

In Sicilia le festività natalizie per tradizione iniziano il 7 di Dicembre, ovvero la "vigilia" dell'Immacolata e finiscono il 6 gennaio, giorno dell'Epifania.
E' consuetudine, quindi, festeggiare il Natale per un mese intero.
Nella mia grande famiglia del Sud, le festività si trascorrono in casa tra una folla di zii, nipoti, cugini e figli di cugini si cucina tutti insieme. Ovvero ciascuna singola famiglia riempie la mensa di un paio di piatti cucinati in casa e alla fine, i chilometrici tavoli vengono imbanditi con decine di pietanze diverse.
Il menu delle vigilie è sempre quello, non c'è un filo conduttore ma tanto, tantissimo cibo, gli sfincioni siciliani che sono pizze cipolle, acciughe e formaggio, pizze, baccalà lesso, salsicce alla griglia, e una miriade di antipasti, insalate e contorni, non ultimo l'esotico salmone affumicato che nulla ha a che fare con la tradizione siciliana ma inspiegabilmente si trova in tutte le tavole!
Ci si da appuntamento a casa della famiglia che possiede l'ambiente sufficientemente grande a contenere tutta sta gente 
( nella mia famiglia non siamo mai meno di 25) intorno alle 20.00, ma puntualmente poichè i ritardatari non mancano mai, si inizia a mangiare non prima delle 22.00.
Dopo aver mangiato la frutta, fresca e quella secca, le donne si alzano e cominciano a portar via le stoviglie sporche dalla tavola per far spazio alla "sfilata " dei dolci. cassate, cannoli, enormi vassoi di pasticcini assortiti e tiramisù.
Quindi il caffè ( anche se è già vicina la mezzanotte), l'amaro e per qualche insaziabile anche il panettone!
A questo punto per portar via le stoviglie danno una mano anche i ragazzi perchè non vedono l'ora di preparare i tavoli per le " giocate"
Il gruppo familiare si scinde e come per magia si formano i gruppetti, i giocatori di poker, quelli di tombola e di ramino pokerato.
Le urla gioiose e le risate rieccheggiano per tutto il quartiere, perchè non ci distinguiamo sicuramente per silenziosità e discrezione.
Ma la serata si conclude sempre con il "cucù" o il "salta cavallo" per far contenta la nonnina che conosce solo e soltanto le carte siciliane.
Il nostro Natale familiare non rispecchia sicuramente i dettami del bon ton ma è sicuramente il periodo più gioioso dell'anno.