venerdì 18 dicembre 2015

Le fragilità di una sopravvissuta

Da qualche tempo avrei voluto scrivere in merito.
E' meraviglioso essere vivi, respirare e godere di ogni nuovo giorno che la vita mi offre.
E' emozionante veder crescere i miei ragazzi e aver conosciuto 3 nipotini.
Ho imparato a contare i giorni e a ringraziare Dio ogni mattina e ogni sera.
Ho cambiato l'angolazione della mia visione della vita, non mi perdo più quasi nulla, cerco di viaggiare più che posso e mi ritaglio qualche piccolo spazio solo mio ( come questo ad esempio...).
Curo maggiormente la mia spiritualità e ho tratto dalla situazione molteplici benefici come quello di aver finalmente imparato a dire  le cose come stanno ed essere me stessa appieno senza curarmi di voler piacere agli altri. 
Ma ho anche subito qualche aspetto non del tutto piacevole,  i capelli sono caduti, ho avuto una brutta onicomicosi che mi ha  lasciato qualche piccolo inconveniente, è  intervenuta una menopausa non prevista con tutte le sue conseguenze, qualche chiletto in più, gli sbalzi di umore e le caldane violente e improvvise.
Mi sono ostinata a non assumere farmaci tranne qualche blando rimedio omeopatico, perchè penso che il mio corpo si fosse già abbastanza avvelenato con 6 mesi di chemio.
Ho perso di energia, prima avevo le pile sempre cariche e non mi stancavo mai, adesso, sarà l'età che avanza ( ma non è sicuramente solo questo...) mi stanco molto prima,  ho insomma perso la mia natura "bionica".
Ma c'è una cosa che dopo 6 anni non riesco proprio a digerire è la frequente mancanza di comprensione e considerazione di chi per sua fortuna non ha mai vissuto certi drammi in prima persona.
Perchè sei sopravvissuta al cancro e sei fortunata perchè tanti non ce l'hanno fatta e quindi NON ti puoi lamentare perchè ti stanchi presto e alla sera sei
senza forze,  perchè becchi tutti i virus e tutte le influenze esistenti e se becchi un alito di vento il giorno dopo stai con la febbre,,,, 
E io mi sono scocciata, mi voglio poter lamentare,  forse magari è uno strano meccanismo psicologico che si innesca in me e condividere la mia frustrazione di non sentirmi sempre in forma come prima mi fa sentire confortata.
A chi leggerà questo mio "sfogo" vorrei dire che una donna è sempre una donna, nonostante l'età e l'essere considerata da tutti una roccia.  Mantiene le sue fragilità e le sue insicurezze, anche se sopravvissuta ad un cancro al terzo stadio.
Per favore sforzatevi di essere più sensibili !

l'immagine è stata tratta dal sito comunicazionedi genere, wordpress,com

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