giovedì 8 novembre 2018

La compagna di scuola " generosa" - Quando una sillaba fa la differenza.

Come tutti noi avrei mille aneddoti e storie da raccontare relativi ai miei anni scolastici.
Periodi magici, indimenticabili ma non per questo privi di delusioni o di situazioni che ci hanno in qualche modo feriti.
Non sono mai stata gelosa dei compagni, nè voluto primeggiare a tutti i costi. A scuola media studiavo a fasi alterne, come quasi tutti i ragazzini in questa fase transitoria della vita.
Un po' si e un po' no a seconda dei periodi, della materia più o meno gradita o a causa della simpatia del momento.
Però stavo quasi sempre attenta in classe e quindi anche senza grossi sforzi pomeridiani riuscivo a cavarmela egregiamente.
Aiutavo sempre tutti quando potevo, anzi ero spesso richiamata dagli insegnanti, perchè stando sempre al primo banco, a causa del mio fisico esile e minuto, riuscivo sempre a suggerire ai poveretti " sotto torchio".
Quando penso a quegli anni "mi faccio tanta tenerezza" mi rivedo così ingenua e sprovveduta e forse per questo anche piuttosto vulnerabile.
C'è un episodio che da adulta mi ha sempre fatto sorridere ma vi assicuro che quando l'ho vissuto mi ha molto delusa ed amareggiata, forse è stata quella la prima volta che mi sono resa conto della "malignità"  e che poteva esistere un voler danneggiare gli altri consapevolmente.
Avevo studiato Scienze non costantemente, mi ero persa alcuni argomenti ed il temuto giorno del compito in classe era arrivato.
Prima che arrivasse l'insegnante perciò mi consulto con la mia vicina di banco che avevo spesso aiutato ( non era la mia compagna perchè in quel periodo avevamo dei banchi singoli ) e le dico: " Guarda non ho problemi con nulla tranne che con le ultime due lezioni di anatomia, pertanto se il compito dovesse vertere su uno dei due argomenti mi aiuterai?". Lei risponde : " Si certo ti aiuterò ".
Mi tranquillizzo, arriva l'insegnante e scrive sulla lavagna le domande a cui rispondere nel compito scritto di Scienze, riguardavano gli ultimi due argomenti studiati di Anatomia, in particolare gli Arti, ossa e muscoli.
Il panico,!! Non solo non avevo studiato l'argomento ma ero stata molto distratta il giorno in cui l'aveva spiegato, riuscivo a ricordare qualcosina sulle ossa ma nulla sui muscoli.
Con grande concentrazione e pregando fra me e me riesco a barcamenarmi rispondendo in modo quasi sufficiente a quasi tutte le domande ma trovo grande difficoltà nel rispondere alla domanda sul nome di alcuni muscoli.
Guardavo disperatamente la vicina di banco sperando che ricambiasse il mio sguardo implorante ma lei pareva evitarlo di proposito. Ad un certo punto comincio a sibilare " Shhh shhh " cercando di attirare la sua attenzione, le ho tirato persino una gomma, ad un certo punto spaventata dal fatto che l'insegnante potesse accorgersi lei  mi guarda con aria interrogativa ed irritata con l'espressione che diceva : "Che vuoi???", Le chiedo : " Il muscolo del braccio come si chiama?"
Lei mi guarda e con aria infastidita mi sussurra: " Cipite"...

L'immagine è tratta dal Sito www.lanazione.it


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